Studi e Ricerche

Tra i principali lavori che la Fondazione BENESSERE DONNA ONLUS ha supportato questi anni, si segnalano in particolare alcune ricerche che, oltre a perfezionare le conoscenze di base e portare alla riscrittura di alcuni protocolli di screening e diagnosi delle specialità interessate, hanno permesso a un cospicuo numero di medici e specializzandi dell’Università di Cagliari di effettuare soggiorni di studio e perfezionamento professionale presso prestigiosi centri internazionali quali l’Unità di Medicina della Riproduzione (U.M.R.) dell’Università di Losanna (CH), la divisione di Oncologia Ginecologica della Scuola di Medicina del Mount Sinai Hospital di New York (USA), l’Harris Birth Right Center (HBRC ) di Londra (GB).
La Fondazione supporta inoltre uno studio di interesse regionale di estrema rilevanza in ambito ostetrico, che mira a definire le cause dell’alta prevalenza del diabete gestazionale in Sardegna (Murgia C et al, Diabetes Care. 2006;29:1713-4.), cercando di valutare se esista una correlazione tra diabete di tipo 1 e il diabete gestazionale delle donne sarde.
Particolare attenzione è data anche allo studio psicologico della donna in gravidanza. Su quest’ultimo argomento, la ricerca supportata dalla Fondazione è stata orientata non solo a valutare l’impatto psicologico della gravidanza, ma anche a correlare i parametri psicometrici con il dosaggio degli steroidi neuroattivi. La ricerca è stata recentemente estesa al periodo del puerperio, con la valutazione dell’impatto psicologico della situazione ormonale dopo la perdita, con il parto, della funzione endocrina della placenta.
Specifiche ricerche sono state effettuate, o sono in corso di svolgimento, anche nel campo della endocrinologia ginecologica, della contraccezione, della menopausa e delle correlazioni ormonali con alcune patologie di prevalente interesse neurologico.
I risultati di alcune di queste ricerche sono stati pubblicati da prestigiose riviste internazionali quali Psychoneuroendocrinology, Epylepsia, Fertility and Sterility.

Di seguito riportiamo le schede riassuntive delle principali ricerche sostenute e promosse dalla Fondazione Benessere Donna Onlus:

Riproduzione assistita. Effettuata in collaborazione con l’Unità di Medicina della Riproduzione (U.M.R.) dell’Università di Losanna in Svizzera, la ricerca ha permesso di perfezionare la conoscenza nel campo della fecondazione assistita. In particolare, è stata messa a punto la dose minima indispensabile di FSH ricombinante necessario per ottenere i migliori risultati della stimolazione ovarica, con i minimi rischi di iperstimolazione ovarica e gravidanze multiple. In questo modo è stato stabilito che la dose del FSH venga stabilita sulla base di una formula che tiene conto dell’età della donna, del BMI e delle concentrazioni di FSH valutato nel corso della fase follicolare precoce del ciclo (riserva ovarica) e della conta ecografica dei follicoli antrali (follicoli di dimensioni 6-11 mm con ecografia transvaginale), effettuata nel corso del terzo giorno del ciclo mestruale.
Nell’ambito della collaborazione in questione, inoltre, due giovani laureati (Dott. Roberto Uras, specializzando in Ginecologia ed Ostetricia, e Dott.ssa Roberta Murru, specializzanda in Genetica) hanno avuto l’opportunità di effettuare un soggiorno di studio presso l’Unità di Medicina della Riproduzione (U.M.R.) dell’Università di Losanna, usufruendo di una importante occasione di approfondimento ed accrescimento professionali.

Oncologia ginecologica. Il lavoro prodotto in collaborazione con il Mount Sinai Hospital School of Medicine Division of Gynecologic Oncology di New York ha permesso di perseguire le linee di ricerca sulla chirurgia oncologica miniinvasiva nel campo del cancro dell’endometrio e dell’ovaio. Oltre a questo si deve aggiungere la ricerca sulla diagnosi precoce dei tumori che viene perseguita con la messa a punto di metodiche ultrasonografiche e Doppler flussimetriche per quanto riguarda il cancro dell’ovaio, ed il perfezionamento di tecniche isteroscopiche miniinvasive per la diagnosi precoce e la cura con interventi isteroscopici, delle patologie endometriali.
Il Dott. Michele Peiretti, specializzando in Ostetricia e Ginecologica, effettua periodicamente soggiorni di studio presso il Mount Sinai Hospital School of Medicine Division of Gynecologic Oncology.

Diagnosi prenatale. Il lavoro prodotto in collaborazione con HBRC Harris Birth Right Center di Londra è stato molto produttivo per migliorare le conoscenze su nuove tecniche ecografiche in campo di diagnosi prenatale di cromosomopatie, di malformazioni fetali e della possibilità di correggere chirurgicamente queste ultime con tecniche di endoscopia fetale. Nel campo ecografico prenatale, è da segnalare la ricerca di ulteriori parametri fetali (osso nasale) che si aggiungono a quelli già noti in letteratura (translucenza nucale).

Minaccia di parto prematuro. Dalla collaborazione con il HBRC Harris Right center di Londra è nata anche la stesura di un protocollo di studio, tuttora in corso, sul trattamento della minaccia di parto prematuro. In accordo con la Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e in particolare con quanto stabilito nell’International Statistical classification of Diseases and related health problems (10th revision, Vol. 2, Geneva, Switzerland, WHO, 1993.), il parto pretermine o prematuro può essere definito come la nascita del feto prima del compimento della 37a settimana, stabilendosi una asincronia tra il processo del travaglio e la conseguita maturità del feto. Questa sarà tanto più compromessa quanto più bassa è l’età gestazionale, con conseguenze tanto più gravi quanto più precoce è l’epoca gestazionale del parto (Lorenz JM. Clin Perinatol. 2000;27:255-262.).
Sebbene l’assistenza al neonato e le terapie intensive neonatali abbiano ridotto la mortalità per prematurità neonatale, ancora oggi il parto pretermine è responsabile del 70% delle morti neonatali e del 75% della morbilità neonatale (Creasy RK. N Engl J Med 1991;325:727-729.), con handicap fisici e deficit intellettivo-psicologici che in alta percentuale condizionano drammaticamente la vita dell’individuo da neonato e da adulto, con danno psico-sociale dei familiari ed economico per il servizio sanitario nazionale (Challis JRG et al. Endocrine Review 2000;21:514-550.). Il parto pretermine si verifica nel 8-10% di tutte le gravidanze, con una incidenza che si è poco modificata in questi ultimi 40 anni (Challis JRG et al. Endocrine Review 2000;21:514-550.). Da tutto ciò emerge che la possibilità di ritardare il parto prematuro è di fondamentale rilevanza scientifica e sociale. Partendo dalle nozioni di base sul controllo della contrattilità dell’utero e da precedenti studi sul tema, la ricerca sostenuta dalla Fondazione ha lo scopo di valutare l’efficacia del progesterone naturale, già usato nella prevenzione del parto prematuro (da Fonseca EB, Am J Obstet Gynecol 2003;188:419-424), per il consolidamento del trattamento con farmaci tocolitici. In aggiunta ai risultati che saranno ottenuti e pubblicati su riviste scientifiche, lo studio in corso ha già portato a importanti risultati in itinere confermando la validità di alcuni parametri ecografici nella predittività del parto prematuro (To MS et al, Ultrasound Obstet Gynecol 2006;27:362-367) e della verosimile efficacia del progesterone naturale per lo scopo dello studio.
Nel corso degli anni diversi giovani medici specializzandi in ginecologia ed ostetricia hanno effettuato stage e/o soggiorni di studio presso l’HBRC Harris Birth Right Center.

Diabete gestazionale in Sardegna. La Fondazione supporta uno studio di interesse regionale di estrema rilevanza in ambito ostetrico. Si tratta di uno studio che mira a definire le cause dell’alta prevalenza del diabete gestazionale in Sardegna (Murgia C et al, Diabetes Care. 2006;29:1713-4.), cercando di valutare se esista una correlazione tra diabete di tipo 1 e il diabete gestazionale delle donne sarde. E’ da rilevare che la diffusione di queste conoscenze in ambito regionale ha portato a riscrivere i protocolli di screening e diagnosi del diabete gestazionale che per le donne sarde non può essere tralasciato anche in assenza di altri fattori di rischio.

Studio psicologico della donna in gravidanza. Una ricerca, condotta in parallelo a quelle precedentemente citate, è rivolta allo studio psicologico della donna in corso di gravidanza. Lo studio è orientato non solo a valutare l’impatto psicologico della gravidanza, ma anche a correlare i parametri psicometrici con il dosaggio degli steroidi neuroattivi. I risultati sono oggetto di pubblicazione sulla rivista Psychoneuroendocrinology, (vedi nei ringraziamenti: partially supported by “Benessere donna, Onlus foundation”). La ricerca condotta in gravidanza, è adesso estesa al periodo del puerperio, con la valutazione dell’impatto psicologico della situazione ormonale dopo la perdita, con il parto, della funzione endocrina della placenta.

Sindrome metabolica e malattie cardiovascolari. Le recenti acquisizioni scientifiche in tema di sindrome metabolica e malattia cardiovascolare, sono oggetto di studi promossi dalla Fondazione allo scopo di valutare i fattori che nella donna sono implicati nella sua eziopatogenesi. Al momento attuale delle ricerche, è emerso che uno dei fattori più importanti è la menopausa. Le modificazioni ormonali della menopausa favoriscono la disposizione dell’adipe a livello viscerale e ciò permette che questo tessuto secerna una quantità maggiore di una sostanza, la leptina. La leptina, oltre ad attivare il centro della sazietà a livello del sistema nervoso centrale, è importante quale stimolatore del sistema immunitario favorendo un disordine dei fattori di flogosi che promuovono e sostengono le alterazioni ateromasiche della parete vascolare. La terapia ormonale sostitutiva può antagonizzare i processi che portano al modificato assetto corporeo, ma per ottenere i risultati più importanti è necessario associare un adeguato stile di vita orientato ad una dieta equilibrata e ad un altrettanto equilibrato dispendio calorico con l’attività fisica. Purtroppo, queste nozioni che possono apparire assai scontate e sono importanti in tutte le età della vita, sono sconosciute o disattese dalla maggior parte delle donne. E’ questo il motivo per cui la fondazione, oltre alle pubblicazioni scientifiche sul tema, ha iniziato una campagna di informazione locale che vuole diffondersi anche a livello regionale. Si tratta di tenere di seminari, incontri con le donne di diversa età per fornire loro le informazioni appena citate e, soprattutto, corrette informazioni sulla alimentazione e sulla attività fisica personalizzate per ogni individuo.

Endocrinologia e patologie neurologiche. A riguardo delle correlazioni endocrine femminili con alcune patologie neurologiche, la Fondazione ha promosso un lavoro di ricerca che ha evidenziato come, rispetto a un gruppo di donne di controllo, le donne con epilessia catameniale, cioè con esacerbazione delle crisi epilettiche nel periodo pre-mestruale, si caratterizzano per la presenza di livelli circolanti inferiori di un ormone, denominato THDOC. Questa ricerca è di estremo interesse perché apre molte prospettive terapeutiche in donne con epilessia catameniale con l’uso di un analogo di sintesi del THDOC. I risultati della ricerca sono stati sottoposti a valutazione per pubblicazione sulla rivista Epylepsia,

Diagnosi e chirurgia di patologie ginecologiche benigne e maligne. La Fondazione è promotrice della diffusione delle innovazioni in tema di diagnosi e chirurgia di patologie ginecologiche benigne e maligne. Nell’ambito della diagnostica precoce è da segnalare uno studio promosso dalla Fondazione in tema di acquisizione scientifiche e diffusione delle tecniche isteroscopiche, finalizzato a una maggiore diffusione della conoscenza e dell’applicazione della tecnica isteroscopica. In particolare il lavoro documenta come l’uso di un analgesico somministrabile anche per via orale, riduca in modo significativo il dolore provocato da questa tecnica, rendendola più accettabile e più perseguibile da parte delle strutture mediche e del personale medico ed ostetrico. I risultati sono oggetto di pubblicazione sulla rivista Fertility and Sterility (vedi nei ringraziamenti: partially supported by “Benessere donna, onlus Foundation).

Contraccezione ormonale. Si tratta di un tema di particolare interesse, perché i dati epidemiologici indicano che solo grazie ad una maggiore diffusione dell’uso della contraccezione ormonale (pillola) è stato possibile osservare una riduzione del numero delle interruzioni volontarie di gravidanza (IVG). L’andamento speculare tra aumento di uso della pillola e riduzione del numero di IVG è risultato particolarmente precoce in Sardegna, regione Italiana che si caratterizza tra tutte le regioni Italiane, per una più alta percentuale di utilizzo della pillola. Le indagini epidemiologiche sarde condotte con il supporto della Fondazione hanno evidenziato che la conoscenza dei metodi contraccettivi e della pillola, in modo particolare, è molto elevata nelle zone urbane e non urbane della Sardegna e che la stessa conoscenza è presente non solo da parte delle donne, ma anche da parte degli uomini. Le stesse indagini epidemiologiche hanno confermato la percentuale di uso della pillola non solo nelle donne più giovani, ma anche in quelle di età più avanzata e come “uso passato” della pillola, anche da donne che si trovano in età post-menopausale. Il terreno per diffondere ulteriori informazioni sulle moderne formulazioni estroprogestiniche è, quindi, molto recettivo. Per tale motivo è stato possibile condurre diversi studi per valutare la tollerabilità di formulazioni estroprogestiniche che contengono progestinici innovatici, quali il drospirenone e il clormadinone acetato.